Nulla è mai scontato o esagerato, perché ognuno di noi vive la propria realtà e le proprie paure a modo suo. Lavorando con tanti allievi che convivono con grandi traumi, ho imparato che nulla è scontato e che per riuscire ad aiutare, l’unica cosa possibile da fare è imparare a ragionare “fuori da me”. Esattamente come quando lavori con i cavalli.
L’addestramento mi ha aiutata tanto ad entrare nella mente delle persone perché, in fondo, la paura quando ci governa ci fa agire sempre e tutti nello stesso modo. Ogni mammifero vivente e in possesso del cervello rettiliano ha bisogno delle stesse cose davanti all’istinto di sopravvivenza attivato dalla paura: imparare a capire, elaborare e cambiare i propri pattern comportamentali.
La Storia di Angelica e Toison
Non è semplice. Angelica lavora con me da relativamente poco tempo, ma lei e il suo cavallo stanno proprio facendo questo percorso. Lei ha avuto un passato piuttosto importante nel volteggio e quando ha deciso di passare all’equitazione montata ha cominciato ad attraversare i suoi mostri interiori.
Il suo cavallo, *Toison, da tutti considerato un vero cavallo da scuola adatto a un principiante, sembrava essere perfetto. Ma alla fine… ciò che appare non sempre è. Toison è un cavallo *apatico, non buono, chiuso e introverso, che ha imparato a non reagire più. Lei è un’amazzone bloccata dalla paura, soprattutto dopo due incidenti importanti con il suo cavallo che hanno causato traumi fisici significativi.
Se davanti a una situazione del genere non lavorassi su entrambi, lascerei pezzi importanti indietro e il rapporto del binomio sarebbe compromesso.
Un Lavoro su Tre Binari
1. Il Lavoro con Toison
Con lui cerco di riportare nel cavallo la voglia di tornare a interagire con il mondo. Partiamo quindi dalla gestione: tante ore in paddock in compagnia dei suoi simili, tanto lavoro da terra e recuperare la confidenza con tutte quelle cose che lo mandavano in panico.
Ad esempio, la frusta. Perché semplicemente non evitare di usarla? Perché l’evitamento non è una strategia: significa solo nascondere il problema. Quindi ho deciso di reintrodurla facendo vivere al cavallo esperienze positive con questo strumento, che dovrà tornare a essere un aiuto nell’addestramento. Il clicker training in questo caso mi ha aiutata tantissimo.
2. Il Lavoro con Angelica
Lavorare innanzitutto sulla conoscenza etologica e la comunicazione diventa imprescindibile. Angelica è timida, delicata e, non dimentichiamolo, spaventata. Il suo approccio spesso riflette il suo stato emotivo e questo non aiuta un cavallo a sua volta spaventato.
Quindi stiamo iniziando a rielaborare tutto ciò che servirà a entrambi per stringere un rapporto di fiducia. Toison dovrà sentirsi guidato e dovrà dare se stesso nelle mani della sua amica umana. Angelica dovrà imparare a essere buona custode della sua fiducia.
La prossemica, il linguaggio durante il lavoro, il linguaggio non verbale e naturalmente la conoscenza dell’etologia di base ci aiuteranno in questo percorso.
3. Il Momento in Sella
La parte più difficile per entrambi. Il carico emotivo di Angelica è davvero importante: due cadute, di cui una con frattura al bacino, non sono semplici da superare. Toison, dal canto suo, non può percepire da cosa arrivi tanta paura.
Così stiamo facendo tanti piccoli passi. Io monto il cavallo per ristabilire un buon rapporto con il contatto – cosa assolutamente prioritaria, dato che il cavallo fin dalla prima volta si è dimostrato davvero “una tavola”: inguidabile, pesante sulla mano e abituato, in caso di spavento, alle fughe.
E poi faccio montare Angelica, che per ora si limita a trascorrere pochi momenti in cui il suo solo pensiero è respirare. Portare un cavaliere così spaventato a montare oltre la soglia della sua attuale tollerabilità non sarebbe produttivo per nessuno, cavallo e istruttore compreso. E frasi fatte come “Stai tranquilla, non succede niente, il cavallo è a posto” non aiutano affatto.
Non è Meditazione Zen, È Comprensione
Quando parlo di queste cose, tutti si aspettano lezioni al limite della meditazione zen. Niente affatto! Non si tratta di coccolare l’allievo, non si tratta di frasi motivazionali, non si tratta di assecondare una paura e non spingere l’allievo oltre la zona di comfort.
Si tratta di capire!
La comprensione, l’empatia non vogliono dire – come pensano molti – una coccola nella quale l’allievo possa trovare un nido. Le lezioni sono dure perché non sempre c’è l’accoglienza: a volte ci sono “no” decisi, e a volte la voce diventa incisiva. Ma è un lavoro di squadra dove il problema diventa secondario e le soluzioni primarie.
Il Coraggio di Andare Oltre
Ammiro e rispetto profondamente persone che come Angelica hanno lo straordinario ed enorme coraggio di voler andare oltre la paura. Ammiro ogni gesto d’amore verso un cavallo che aveva bisogno di una persona come lei.
Ammiro e sosterrò sempre le persone che hanno il coraggio di chiedere aiuto per percorrere una strada così difficile, quando la strada facile è suggerita da tutti: “Smetti!”
Adoro essere parte integrante del cambiamento – di persone, di cavalli, di binomi – e di un’equitazione che sta davvero prendendo strade che fino a pochi anni fa erano impensabili.
Il cambiamento è in atto… ed io ci sono.